Cerca nel blog

martedì 30 marzo 2010

Il patentino

Aria di tempesta a Londra e dintorni. Pomo della discordia gli amici a quattro zampe, così amati dai sudditi di sua maestà. Da ieri sui giornali campeggiano titoli come “Il regno unito impedisce ai poveri di avere un cane”. Un gran polverone, suscitato dalla discussione in corso al Defra, Department for Environment, Farming and Rural Affairs, il corrispettivo del nostro Ministero dell’Ambiente e tutela del territorio, per introdurre uno speciale patentino per i padroni di cani pericolosi. Una misura che reintrodurrebbe e aggraverebbe una licenza abolita nel 1987 in nome della libertà di avere un animale domestico. Un vero must nelle case inglesi. E se si pensa che il simbolo del Regno Unito è un bull dog, si comprende meglio la bufera in corso.
Impossibile però, anche all’interno dei confini britannici, trascurare gli episodi di aggressioni ai danni di alcuni cittadini da parte di cani di grossa taglia. E allora ecco persino i patriottici deputati all’ombra del Big Ben guardare alle recenti legislazioni europee. Si discute di microchip obbligatorio, di un’assicurazione aggiuntiva per le razze pericolose, di corsi e addirittura di un possibile test per i futuri padroni. Che tra l’altro sembrano estremamente preoccupati per le proprie tasche, visto che si troveranno a dover pagare il privilegio di tenere Fuffi con sé.
La nuova legislazione italiana è entrata in vigore alla fine di gennaio. Il provvedimento firmato dal Ministro dell’Ambiente Francesca Martini introduce un “patentino” per chiunque abbia un cucciolo dichiarato “a rischio elevato”. Una misura salutata con favore dalle principali associazioni animaliste. “Consideriamo questo un provvedimento fondamentale - ha commentato la presidente Enpa, Carla Rocchi- poiché mette al primo posto l’assunzione di responsabilità dei proprietari, uscendo così dalla vecchia logica della demonizzazione di alcune razze che non ha evitato un solo episodio di morsicatura”. Ma c’è anche chi chiede maggiore severità: “Non sono i cani a essere pericolosi, ma i padroni a essere indisciplinati”, afferma Lorenzo Croce, presidente AIDAA, Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente, che bacchetta e sollecita gli amministratori italiani: “Nessuno sta facendo i corsi di formazione per padroni e animali previsti dal decreto Martini dell’estate scorsa”.
Dalle pagine del quotidiano Observer si auspica per lo meno una modifica dell’Atto sulla materia ormai vecchio di 20 anni, così da responsabilizzare i proprietari di cani. “Sarebbe comunque una consolazione - si legge - nel caso vostro figlio fosse morso, se ricevesse un’assistenza finanziaria per affrontare il problema”. E le proposte non mancano neanche da noi. “Il patentino va bene per le persone normali - aggiunge Croce-. Io proibirei la custodia di cani a persone come gli zingari, i tossicodipendenti e gli alcolisti conclamati, oltre a chi è pregiudicato sia per reati contro gli animali sia per reati violenti. Spesso i cani sono usati solo per chiedere l’elemosina! Faremo presto una proposta in questo senso al Ministro Martini, perché oltre il 60% dei crimini come furti, rapine in cui sono coinvolti i cani sono compiuti da queste persone”.
Responsabilità, microchip, corsi preparatori. Per una volta italiani e inglesi sembrano essere d’accordo. Purché il dibattito, a furia di domandarsi chi sia più cattivo, se l’animale o il padrone, non si riveli il solito cane che si morde la coda.

lunedì 29 marzo 2010

L'esorcismo canino

Ululati nelle notti gelide d’inverno. Latrati strazianti che tengono svegli gli abitanti di Pregnana Milanese. Gli abitanti del quartiere non hanno dubbi: è il fantasma del cane Fufi, morto sotto le bombe il 19 aprile 1945. Dopo anni di lamenti e guaiti il Tribunale degli Animali di AIDAA è giunto a una decisione irremovibile: bisogna fare una seduta spiritica per evocare il fantasma a quattro zampe.
La singolare sentenza è stata emessa il 15 marzo. “Abbiamo deciso così perché ci sono arrivate decine di segnalazioni”, dice Lorenzo Croce, presidente AIDAA. “Abbiamo già avvisato la medium, che è una nostra socia, arriva da Lecco quindi dobbiamo ancora stabilire l’orario esatto dell’evocazione”. La data è fissata: 19 aprile, anniversario della morte di Fufi.
In base alle ricostruzioni, “nel 1945, a una settimana dalla la fine della guerra - racconta Croce - lanciarono una bomba che uccise sette bambini e un cane”. Quest’ultimo era un bellissimo meticcio rosso e viveva in uno dei cortili colpito dai bombardamenti. Alcuni anni fa il cortile fu abbattuto per fa posto ad alcune palazzine e alla nuova piazza I Maggio. Da allora in più di un’occasione sono echeggiati i lamenti notturni del cane, quasi a volersi lamentare del fatto che il vecchio cortile dove egli trovò la morte sia stato abbattuto.
A far rabbrividire ulteriormente sarebbe il fatto che i guaiti non si sentono sempre, ma soltanto nelle notti invernali senza luna. Per questo è stata stabilita la convocazione della prima seduta spiritica per evocare il fantasma del cane. La medium ingaggiata avrà proprio il compito di verificare se i latrati di cui si lamentano i cittadini sono originati dallo spirito oppure se non siano latrati occasionali di altri cani che vivono nella zona.
“Lo faremo nella piazza interessata, davanti a tutti - dichiara Croce-. Ovviamente è una cosa goliardica. La storia dei fantasmi è vera, si tramanda da 65 anni perché quella bomba ha fatto delle vittime. Però il messaggio che vogliamo far passare è che è inutile evocare gli spiriti e attribuire loro la colpa, quando spesso sono i padroni che devono imparare. La verità è che sicuramente esiste più di un padrone disattento che non rispetta né il benessere dell’animale né chi vive nella zona. Da quando hanno costruito le palazzine nuove intorno alla nuova piazza il vento porta di più la voce, amplifica gli effetti sonori”. Insomma, se la seduta della medium non riuscirà a scovare il fantasma incavolato, almeno darà una bella lezione al padrone indisciplinato.